San Nicola, isole Tremiti
Ieri e oggi
Per molti secoli, queste terre furono condannate a un tragico isolamento: luogo di confino fin dai tempi dei Romani, mantennero queste condizioni fino ad epoche più recenti, quando divennero luogo di deportazione di molti anti-fascisti.

Da alcuni anni è sorto invece un insolito interesse che ha portato ad una rivalutazione delle indubbie bellezze naturali delle Tremiti. Con una superficie di appena 3,06 Kmq e una popolazione di circa 430 abitanti (che, oltre tutto, non vi risiedono per l’intero anno) il comune delle Tremiti è il più piccolo e il meno popoloso della Puglia, ma probabilmente quello più noto e attrattivo dal punto di vista del turismo.
Come arrivare, quando visitarle
Le isole Tremiti si trovano di fronte alla costa garganica e possono essere raggiunte facilmente grazie al servizio di Navi veloci da Termoli (in 50/70 minuti), per tutto l’anno essendo il porto principale e d’estate da Vieste, Peschici, Rodi Garganico.
I mesi migliori per visitare le Tremiti vanno da aprile a ottobre. Anche il mese di agosto, avendo una piccola ricettività non troverete sovraffollamento turistico.
Per vivere e conoscere le Tremiti ci si muove a piedi ed in barca facendo il tour delle isole di giorno o al tramonto e usando l’acqua taxi che vuol dire farsi portare in una bella cala la mattina e farsi riprendere il pomeriggio e godere di posti unici su una delle due isole disabitate Cretaccio e Caprara da soli o con pochi altri fortunati. Una volta fatto il tour e presa conoscenza dell’arcipelago potete noleggiare una barca o gommone e andarvene a zonzo in totale autonomia continuando a godervi l’arcipelago sapendo che per ogni problema che si potrebbe presentare saremo da voi in pochi minuti per aiutarvi.

Le Isole Tremiti sono composte da cinque isolotti denominati San Nicola, San Domino Caprara il Cretaccio e l’isola di Pianosa che si trova a 12 miglia ed è area marina integrale e quindi non si può andare.
I “sassi di Diomede”: la riserva naturale marina
D’innanzi ad un panorama di bellezza straordinaria e unica quale quella che ci viene offerta dalle Tremiti, si rimane estasiati e nello stesso tempo perplessi. Stiamo vivendo un sogno o la realtà? In questo sogno e in questa realtà cercheremo di addentrarci, visitando l’arcipelago delle “Diomedee”, detto dal 1989 i “sassi di Diomede”: sono proprio le Tremiti, le pietre scagliate da Diomede in segno di ira, secondo l’antico mito, e protette oggi come riserva naturale marina.

Sorta secondo la precisa disposizione della Legge 979/82 per proteggere uno degli habitat più caratteristici del Mediterraneo, la riserva marina comprende l’area costiera che circonda le isole di San Domino, San Nicola, Caprara e Pianosa e prevede che le coste dell’arcipelago potranno ospitare attività di acquacoltura e ricerche di popolamento, con il coinvolgimento della popolazione delle Isole Tremiti nelle attività di gestione, per far conoscere e tutelare il patrimonio ittico e le bellezze naturali sia dei fondali che della terraferma e promuovere l’economia del posto.
Colori, specie, fondali









